giovedì 10 ottobre 2019

L'ALBA CHE AVANZA


L'ALBA CHE AVANZA               

L'alba è la luce
che annuncia la vita,
tu non la vedi
che dormi beata;
i fiori aprono
la loro corolla
mentre scompare
quell'ultima stella;
l'uccello distende
le ali di piume
appena comincia
quel tenue barlume;
è pronto a carpire
sul suolo zappato
quel seme lontano
che ieri ha cercato;
la mucca muggisce,
la pecora bela,
il ragno prepara
la sua ragnatela,
il gallo si gonfia
e fa chicchirichì
come per dire
"son qui, sono qui";
Chi resta ferma
è la lucertolina
perchè non ha forze
di prima mattina,
aspetta l'aurora,
il sole, il giorno,
e poi ricomincia
a girare d'intorno.
Insomma, si sveglia
il mondo, la vita,
è l'alba, piccina,
la notte è finita.
Mi chiedi perchè
vedo l'alba che avanza?
veglio la bimba
con  la sua sciocca influenza.

Messina 10-10-2019

domenica 6 ottobre 2019

LA VITA A DUE


LA VITA A DUE

Lettera ad una giovane amica che ha scelto di urlare il suo fatidico SÌ.



      Amica mia, il matrimonio è un impegno solenne, di quelli che daranno scopo alla tua vita. Ma guai ad impostarlo tutto e solo sul sesso, perchè questo è una chimera che dividerai con il tempo.

Sarà un viaggio avventuroso in cui scoprirai il mondo che ancora non hai conosciuto. E la scoperta durerà per tutta la vita. Vivere insieme a qualcuno con il quale ritieni di condividere l'amore eterno, sarà bello ma sarà difficile, e ci saranno momenti in cui ti porrai domande alle quali tu sola potrai rispondere. Ti chiederai, per esempio, se il suo era veramente amore, ti chiederai il perchè di tante cose, e le risposte saranno tanto più facili quanto più forti sono i motivi che ti portano all'altare. È la fase dei perchè, dei ripensamenti, e in questi momenti dovrai guardare lontano, dovrai vederti, mano nella mano, la schiena arcuata, con il tuo visino imbellettato, e lui sereno per avere accanto la sua compagna di viaggio, quella di sempre, quella con cui ha condiviso momenti di grande gioia, ma anche momenti meno edificanti. Allora un bacio, un bacino sulla guancia, sarà il suggello di una vita felice.

L'amore del compagno, ma se mi rivolgessi all'uomo non cambierei una virgola, è qualcosa che nella prima fase di questa tua scelta, dovrai conquistarti giorno dopo giorno, scegliendo tu il modo, finchè ne avrai la forza, poi tutto sarà più facile, sarà come se tutti i nodi della lenza saranno sciolti. Ricordati sempre che per quanto amata dovrai spesso affidarti allo specchio amico, magari quando lui è lontano, magari rubando il tempo ai tuoi interessi; fallo per te, ma anche per lui. E non fidarti quando lui ti dirà che trascorri troppo tempo a farti bella, perchè mente, perchè ti vuole bella, bella come puoi e come sai, perchè la bellezza della compagna o del compagno, vista attraverso le lenti dell'amore, mette allegria, pace e serenità, mette voglia di esserci. Devi pensare fortemente a questa circostanza, cercando di stare lontana da certi ideologismi che per quanto sani nella fattispecie fuorvianti. La vita a due non è un fatto ideologico, ma pratico, e la pratica porta con sè i crismi dell'opportunismo e della maniera.

Se è vero che i rapporti è meglio che siano egualitari, non dimenticarti mai che lui è uomo e tu sei donna. Due mondi diversi in stretto contatto, e ognuno ha le sue esigenze spesso irrinunciabili. Cosa questo voglia dire lo imparerai vivendo la tua vita cosiddetta "a due".

Tieni presente che l'amore ha molte facce e che ognuna di esse si presenta e dipende dalla stagione che stai vivendo. È il cammino dell'amore, che devi accettare per non andare incontro a importanti delusioni. C'è l'amore focoso fatto di sesso e fantasia, e l'augurio è che duri il più a lungo possibile; c'è l'amore per il compagno/a in quanto tale, fatto soprattutto di rispetto; c'è l'amore omertoso che sarà vostro e solo vostro, che conosce e nasconde gelosamente tutto ciò che riguarda la sfera dell'intimità; c'è perfino un amore assistenziale, quando se ne presenterà l'occasione. Se queste differenze ti saranno presenti supererai molti ostacoli. Ma è una catena, e l'uno dipende fortemente da quello che lo ha preceduto e che ti ha temprato.

L'arrivo dei figli sconvolgerà i rapporti, ma se le motivazioni saranno condivise, presto essi occuperanno gran parte, quasi tutto, lo spazio di quell'ampolla in cui talvolta nascevano gli alterchi.

Ma la fase più importante, non dimenticarlo, è quella che precede il matrimonio, è quella in cui ti convinci che la vita con quel compagno sarà bella e gratificante, fino alla fine.

Con l'augurio di un matrimonio felice e con l'affetto di sempre

Walter

Messina 06-10-2019

sabato 5 ottobre 2019

IL MISTERO DELLA VERITÀ


IL MISTERO DELLA VERITÀ



Di quel progetto per cui l'uomo vive
per cui s'ostina in cerca della gloria,
vorrei aver più note esplicative,
per districarmi tra leggenda e storia.

Ma forse non esiste un tal progetto,
forse la vita davvero fu casuale.
Ma allora chi decise il bene e il male?
Dal caso nessun uom sarà protetto.

Gli egizi s'inventaro un dio vivente,
che fosse lui a decretar la sorte,
ma un dio che muore e chiude le sue porte
non dà mistero all'uom di nuova mente.

Così che d'ogni verità si fa mistero;
ed io che sono etichettato non credente
mi aggiro in una luce intermittente
ma poi mi fermo e torno alfin com'ero.

Nelle mie rime osanno la natura,
la pace, il senso, la voce e l'armonia,
tutto si mostra alla portata mia,
ma è lungi dal mister che si figura.

Messina 05-10-2019

venerdì 4 ottobre 2019

L'APE NERA


L'APE NERA


Nello sciamar quell'ape
un po' distratta
con l'orlo d'un camin
si fu disfatta,
tal che l'aspetto,
dal manto tricolore,
di nero s'ammantò
  oltre al dolore.

Ma il peggio fu
allor che si propose
a un fiore variopinto
e luccicante,
il quale fior,
raccolte le sue cose,
si chiuse nel bocciolo
in un istante.

La povera bestiola
ebbe un sussulto:
-Sarò pur nera,
ma al lavoro intenta-
disse quell'ape
a quel far sgomenta,
-La mia regina
saprà darmi ascolto.-

Ma prima che nel vol
mostrasse grinta,
la pioggia ebbe
l'ardir di benedire
e tutto a un tratto
rispuntò il colore
che l'ape aveva
perso nella spinta.

Allor che il fiore
riaprì le porte,
e ciò che vide
fu l'ape variopinta,
il nettare le offrì,
ma lei convinta:
-Del tuo liquor
non colmerò le sporte!-

-Sbagli nel giudicar,
chè sei novizia-
rispose il fiorellino
a quel dettato
-il nettare dei fiori
è riservato
all'ape gialla e nera
che pria non c'era.

Non siamo umani,
cara apuzza mia,
e non abbiam timor
nè gelosia,
con l'ape barattiam
l'impollinare:
così natura vuol,
così è da fare.-

Quell'elisir l'ape sorbì
che le fu dato,
e poi volando
impollinò quel prato,
portando ad ogni fior,
senza coscienza,
il seme dell'amore
e la speranza.

Messina 30-09-2019

LA ROTTA


LA ROTTA



La nave è sempre in rotta, Giuzza mia,
è il mondo che fa l'onda in terreferme,
scombina il suo pensier muta le forme,
s'imbriglia nel seguir l'usata via.

Tutto è confuso ormai tra quelle spiagge,
nulla ricorda più il tempo andato,
mettila come vuoi è un gran peccato
finchè le menti non torneranno sagge.

Non ci son fini, non si scorgon mete,
il mondo va a tentoni pro e contro,
il vecchio con il giovane compete,
e tutto sa d'alterco, sa di scontro.

Il peso che portiamo a poppavia
contiene ciò per cui fummo coerenti,
la laica comunione tra le genti
e il ctistiano valor dell'armonia.

Son quei valori per cui la barca pesca,
sono i valori d'un ancoraggio certo;
senza rancor solchiamo il mare aperto
scegliendo il buonumor dell'aria fresca.


Messina 04-10-2019

venerdì 13 settembre 2019

QUANDO VERRÀ L’AMOR

QUANDO VERRÀ L’AMOR

Quando verrà l’amor sarò lontano,
l’amore tra le genti e verso il mondo,
l’amor per cui siam nati, amor fecondo
che si compiace d’allungar la mano.


Sarò lontan da questo mondo spento,
nel cuore, nella mente, nel costume,
un mondo grigio, buio e disattento
che è già morte ancor che morte teme.


Scalciare un bimbo colmo d’innocenza
per un atto d’amor senza licenza!
Ah se potesse il bimbo nella culla
urlare al genitor “tu non sei nulla!


D’un padre cieco dovrò invocare Dio?
Se questo fu per me il tuo primo atto,
per me sarà vergogna che mi porto
e mi dorrò per esser bianco anch’io!”


Tono 08-09-2019

IL PRODIGIO

IL PRODIGIO
Son nati tutti neri 
da genitori bianchi.
-Un’altra epidemia 

che ci colpisce ai fianchi.
Saranno stati i guanti, 

saranno certi aromi,
oppure è un nuovo virus 

che oscura i cromosomi.-

Per gli uomini è tragedia, 
le donne son serene:
-S’è Dio che l’ha voluto, 

scontiam le nostre pene.-
Allattano i piccini 

spegnendone il vagito
e accettan sorridenti 

lo sguardo del marito.

Intanto per le strade 
il dubbio striscia e vaga,
con i migranti tutti 

la foto è confrontata,
ma è troppa l’incertezza 

e quell’azion non paga
così ritorna a casa, 

la mente frastornata.

A casa si misura, 
guardandosi allo specchio,
-Eppure mi somiglia, 

chissà com’è successo!
Non era così scuro 

se ci ripenso adesso.
Somiglia anche a mia moglie 

nel lobo dell’orecchio.-

Somiglia un poco a tutti 
quei bimbi di colore
che in braccio della mamma 

stan fermi delle ore;
ma è sempre un gran prodigio 

di cui sappiamo poco.
Lui già si sente padre 

e pronto per il gioco:

-Se nascono gli albini 
può nascere un negretto,
chiniamoci al Signore 

e al suo divin progetto.-
Bizzarra è la natura, 

bizzarro è questo mondo,
ma ai bimbi non togliamo 

l’allegro girotondo.

E da lassù tuonò nostro Signore:
-Per il diverso è l’odio 

e non per il colore.
Degli uomini meschini 

meschin sarà la storia,
chè il salmo dei meschini 

non può finire in gloria.-

Tono 09-09-2019

mercoledì 11 settembre 2019

BELZEBÙ


BELZEBÙ
filastrocca

C’era una volta
in una casa blù
un uomo con le corna
chiamato Belzebù.
Cattivo e dispettoso,
collerico e scostante
viveva in solitudine
lontano dalla gente.

Un giorno il suo fornaio
gli chiese: -Perché mai
tu che sei tanto ricco
da solo te ne stai?
Conosceresti il mondo
se solo lo volessi,
è proprio qui vicino,
lo trovi a pochi passi.

S’è solo per le corna,
son tanti qui ad averli,
i buoi, i cervi, i gufi,
gli scarebei e i grilli,
è un mondo di cornuti,
ti troveresti bene,
se vuoi ti faccio strada,
che ormai non ho più pane.-

-Ma come osi verme
paragonarmi a loro!
Quella che vedi a muro
è una targhetta d’oro;
le corna mie ebbi
con tanto di diploma:
con quelle Belzebù
si ornò la chioma.

E con la coda che
un giorno ho avuto in dono,
distruggo tutto ciò che c’è di buono.
Raduna tutti i bimbi
e portali quassù
che si divertiranno
col grande Belzebù.

A quello più cattivo
le corna donerò
e un cavalier del male ne farò,
da grande avrà la coda
che porterà nascosta,
e sarà tanto ricco
pur senza farlo apposta.-

Rispose quel fornaio: -Io pane faccio,
e tutto ciò ch’è mal da me ricaccio,
trasformo il grano
frutto del buon Dio
con cui nutro la gente e il corpo mio.

Perfino l’ostia so spianar sottile,
senza il compenso di quel soldo vile;
quell’ostia annulla ogni tua virtù
e sarai sempre e soltanto un Belzebù.-

D’un tratto un grillo
nero e piccolino,
con due cri-cri
zompò a lor vicino:
-Le nostre corna - criccò
–ci son preziose,
che la natura a suo voler ci pose;

e senti allor cosa ti dico adesso:
poiché le corna tue
son solo un triste orpello,
il simbolo del male,
il tuo zimbello,
paragonarti a noi non t’è concesso.-

E quel cri-cri fu fine della storia.
Si dice infatti
che il grande Belzebù
da quel mattino
non fu visto più.

Tono 11-09-2019

giovedì 22 agosto 2019

QUANNU LA VITA…


QUANNU LA VITA…

Quannu la vita ti lassàu ‘nta via,
fu l’unica vota chi chiancìa:
“è brutta, è brutta, gioia mia,
comu la cumminàu ‘dda malatia!”

‘A rràggia si mmiscàu c’u sentimentu,
ti vitti stracanciàri chianu chianu,
fu comu ‘na pitrata, un tradimentu:
 “Ma quannu mori ‘u corpu attorna sanu!”.

T’avissi misu un filu di russetu,
russu, chi sempri ti facìa papùzza,
‘na pocu di culuri ‘nta facciuzza,
e addivintavi riggìna ‘nto tô lettu.

Fossi fu fattu ma non mi n’addunài
e mi balìu ‘stu ricordu mei:
quannu la vita ti lassàu ‘nta via
e fu l’unica vota chi chiancìa.

Tono 17-08-2019
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NEL LIBRO CUORE


NEL LIBRO CUORE

Nel cuor s’imprime ogni gioia d’amore,
ma anche quel dolor che lo contrasta,
s’apre da solo quando l’uomo muore
e appar la verità che v’è riposta.

Rimane aperto il tempo d’una prece,
poi si richiude per l’eterno oblio;
è un tempo breve per trovar la pace
se il dubbio t’ha costretto al logorio.

Vi troverai dei cenni d’ogni storia,
e cercherai la tua con bramosia:
a volte è lì, un salmo alla sua gloria,
a volte il tempo te la porta via.

E allor che son dei testi l’editore,
già disporrò pel tomo che ti preme,
MAIUSCOLO grassetto e di colore,
così che sazierai ogni tua speme.

Vi troverai quella passion sincera
che già leggesti nei versi del poeta,
di cui ti vanterai per ciò che era:
e il rivangar d’ogni dolor t’acquieta,

E poi che il cancellar non è previsto,
e tutto è d’indelebile grafia,
non ti curar di consultare il resto:
son vani istanti della vita mia.

Tono 22-08-2019
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L'ALBA CHE AVANZA

L'ALBA CHE AVANZA                 L'alba è la luce che annuncia la vita, tu non la vedi ch...